Ai confini settentrionali del Parco Foreste Casentinesi

Approfittando del ponte del 2 Giugno con la famiglia abbiamo effettuato un trekking di tre giorni nella parte settentrionale del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

screenshot dalla maps.parcoforestecasentinesi.it

Il trekking nasce traendo spunto dal percorso "L'Acquacheta e l'Alto Tramazzo" proposto sul sito del parco stesso, modificandolo in modo da porter pernottare in tenda all'esterno dei confini del parco, visto che dentro non è permesso.

Il percorso proposto dal sito prevedeva due luoghi in cui dormire, ma per motivi diversi abbiamo scelto altrimenti, in quanto volevo che distanze e dislivelli fossero affrontabili dalla più piccola della famiglia (10 anni) e dai noi con i nostri carichi.

screenshot da OpenTopoMap

Il primo giorno siamo partiti da San Bendetto in Alpe seguendo il sentiero turistico n.407 per le cascate dell'Acquacheta.

Le cascate dell'Acquacheta

Davanti ad essa siamo poi salito a Pian Baruzzoli per uscire quindi dal parco lungo il sentiero che correndo parallelo al Fosso Arnaio conduce alla stalla in località La Preda (q.950 s.l.m circa), coprendo in 9 km un dislivello positivo di circa 480 metri.

Il caldo notevole ha reso il pecorso stancante ed il consumo di acqua elevatissimo. Il fosso Arnaio era praticamente secco e con molta pazienza abbiamo raccimolato l'acqua per bere e cucinare da un rivolo che alimentava un abbeveratoio delle mucche.

Il secondo giorno siamo partiti da La Preda ricongiungendoci al sentiero n. 555 che dal Passo della Peschiera sale seguendo la cresta che congiunge Monte del Becco, Monte Bruno, Cozzo del Diavolo e Monte Val dei Porri, qui ci si aggancia al sentiero n. 553 procedendo verso nord-nordo-est, seguendo lungo la cresta che passa per Monte del Solita il confine del parco. Si lascia quindi il confine del parco, allontanandosi da esso girando verso Nord-ovest salendo al Monte del Cerro per poi scendere in località Trebbana, dove presso l'abazia si può piantare la tenda o dormire nel bivacco aperto curato da Marco e Arianna.

Il maggior problema è stato rappresentato dalle zecche, presenti veramente in gran numero! il sentiero spesso è poco ampio, costeggiato da vegetazione rigogliosa contro la quale ci si "struscia" facilitando l'insetto nell'attaccarsi a noi.
Il repellente è da applicare più volte, con il gran caldo viene dilavato dalla sudorazione più che abbondante e risultava solo parzialmente efficace.

Lungo il percorso non si ha la possibilità di approvigiornarsi di acqua, quindi è bene partire da La Preda con le giuste riserve.

In qualcosa in meno di 9 km si comprono 230 di dislivello positivo e 460 di negativo.

Il terzo giorno si parte da Trebbana, con la ripida salita verso il Monte del Cerro lungo il sentiero n.549A, si rientra poi nel parco scendendo al Lago di Ponte lungo i sentieri n. 553 e 557. I sentieri in cresca offrono viste meravigliose sulle valli circostanti, la mattina ancora immerse nella foschia.

vista verso Trebbana durante l'allontanamento

Dopo il lago si segue il ruscello che alimenta lo alimenta salendo dolcemente lungo il sentiero n. 571 siano a quando si deve affrontare la ripida rampa che porta a girare intorno a Punta Gurioli, poco dopo la quale si incontra un bivacco aperto. Si percorre quindi il sentiero n. 415 in direzione sud seguendo la cresta, per affrontare poi gli ultimi 100 metri di ripida discesa che ci portaranno a costeggiare la provinciale sino a rientrare a San Benedetto in Alpe. In 11,5 km si coprono 500 metri di dilivello positivo e 700 di negativo. I problemi restano i soliti, le zecche e la scaristà di acqua una volta che si lascia il ruscello che alimenta il lago.

Per concludere: si tratta di un bel giro, in boschi ad alto fusto molto belli e rigogliosi, la vista da cime e creste e mozzafiato, davvero bellissima. Una volta lasciato il percorso turistico della cascata dell'Acquacheta abbiamo incontrato pochissime persone, quindi niente sovraffollamento!

L'unica nota davvero negativa è la gran presenza di zecche che dalla vegetazione lussureggiante che costeggia i sentieri ti si attaccano addosso, in tre, nonostante i pantaloni lunghi, ne abbiamo raccolte una quindicina 😒, le pinzette vanno tenute a portata di mano.

L'acqua non è frequantissima e ci si deve organizzare di conseguenza, in queste giornata caldissime di inizio giugno viaggiavamo con 8 litri in 4.. ed averne avuti un paio di più non sarebbe stato male, di contro... l'acqua pesa.

Complessivamente il percorso in circa 29 km copre 1.200 metri di dislivello positivo e negativo.

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